Basterebbe guardare un classico film o serie horror, o semplicemente cercare "case infestate" su Google, e sicuramente ti ritroveresti in mezzo a una vasta gamma di ville in stile vittoriano. Tuttavia, come sottolinea la studiosa statunitense Sarah Burns, nel 1870, queste case vittoriane erano soltanto... case.
“Eppure, mezzo secolo dopo, quello stesso stile è diventato un simbolo di terrore, morte e decadenza.”.
Ma quando, e perché, queste case hanno cominciato a essere associate a un immaginario strettamente legato alla paura?
Burns ripercorre l'origine della casa infestata per ricostruire il contesto in cui l'iconografia delle dimore vittoriane hanno iniziato a trasformarsi da semplici abitazioni a un iconico simbolo del terrore.
All'inizio del XX secolo, tutti gli aspetti dello stile vittoriano erano ormai considerati fuori moda, e artisti come Edward Hopper e Charles Ephraim Burchfield hanno iniziato a dipingere case vittoriane con un carattere più inquietante. I commenti pubblici riguardanti i quadri di Hopper e Burchfield erano consistenti, condannando ampiamente tutte le cose dell'era vittoriana come brutte, eccessive e non americane. I tetti a mansarda che una volta rendevano orgogliosi i loro proprietari venivano ora ridicolizzati.
Diversi scrittori di architettura, desiderosi di abbracciare un nuovo modernismo, hanno introdotto un presunto "eccesso pacchiano" del passato nella misura in cui promuovevano alternative migliori, come i progetti "puri" di Frank Lloyd Wright. Per Mumford, questa bruttezza era una manifestazione visibile delle conseguenze della Guerra Civile, poiché la nazione non solo funzionava in modo diverso, ma sembrava molto diversa: più oscura, più triste e più sobria. I soldati di ritorno descrivevano e ritraevano le case vittoriane come resti spettrali di un passato corrotto.
"Con poche demolizioni, solo misure estreme sarebbero in grado di esorcizzare i fantasmi, purificare il presente dal passato malato, e spazzare via i loro escrementi sudici dalla terra”
La scomparsa degli elementi di stile vittoriano nella vita reale ha contribuito a rafforzare il loro potere iconografico nel campo dell'immaginario, comunicando sentimenti inquietanti attraverso una nuova architettura della paura.
Improvvisamente, le case vittoriane hanno assunto una scomoda connotazione di paura e terrore. Gli artisti dipingevano queste dimore come facciate apparentemente vuote che emanavano sentimenti di decadenza e pericolo. Negli anni '20, le strutture vittoriane divennero un'icona della paura nella misura in cui gli artisti le incorporavano nella letteratura e nel teatro. I gialli sono stati ambientati in case vittoriane disabitate, e man mano che queste dimore sono state demolite nella vita reale per far posto alla modernità, la loro immagine si è radicata ancor di più nella nostra immaginazione.
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Durante gli anni '30, fotografie come quelle della Walker Evans's Victorian Series, un progetto fotografico documentario che ha catturato case abbandonate di epoca vittoriana negli Stati Uniti, hanno consolidato la visione popolare di queste case come spaventose e pericolose.
E se rabbrividiamo tuttora in presenza di tali luoghi, la loro capacità di risvegliare le nostre paure non è ancora scomparsa.
Come base per questo articolo, è stato utilizzato come riferimento bibliografico il lavoro della storica Sarah Burns, Better for Haunts, pubblicato dal The University of Chicago Press Journal per conto dello Smithsonian American Art Museum.
Materiale complementare:
YouTube:
Why the Victorian mansion is a horror icon, Vox
Film e serie TV:
The Haunting of Hill House (2018)
Chilling Adventures Of Sabrina (2018)
American Poltergeist (2015)
Bates Motel (2013)
The Picture of Dorian Gray (2009)
Monster House (2006)
From Hell (2001)
Addams Family (1964)
Psych (1961)
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